DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Lc 1,39-56 – Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo

Assunzione della Beata Vergine Maria

In questa scena (l’unica scena del Vangelo dove protagoniste sono solo donne!), è descritto meravigliosamente come Dio viene nella storia!
E’ la fede di due donne a permettere la visita di Dio.
Sono “parenti” perché stanno compiendo un percorso simile.
Hanno gravidanze impossibili, mariti scettici, figli “particolari”. Sono in sintonia perché vivono cose simili.

«Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? ».
Un attimo: come faceva a sapere Elisabetta che Maria era incinta del figlio di Dio?
Dietro questa evidente incongruenza c’è un principio teologico bellissimo: lo Spirito, e non il semplice sguardo umano, permette di vedere oltre.
Solo con gli occhi della fede possiamo scrutare i passi di Dio nella storia degli uomini.
L’incontro con Dio cambia il mio sguardo sulle persone, sul mondo e sulla mia vita.

Al termine Maria esplode con il Magnificat.
Un abbraccio produce la preghiera di Maria perché Dio attraverso persone, incontri, abbracci.
E’ il suo Vangelo. In queste parole, che la Chiesa mette sulle labbra del discepolo ogni sera, possiamo intuire la storia di Maria, del suo abbandono.
Per dieci volte Maria ripete: è Lui!
E’ Lui che guarda, che innalza, che riempie.
E’ Lui!
E’ Lui, l’Onnipotente che fa grandi cose, che opera meraviglie.
Il centro del cristianesimo è ciò che Dio fa per me, non ciò che io faccio per Dio.

Allora scrivi anche tu il tuo Magnificat!
Per cosa ringrazi il Signore?
Quali sono le grandi cose che Lui ha fatto per te e attraverso di te?

Maria ed Elisabetta, donne dell’impossibile, annunciano che viene al mondo ciò che l’uomo da solo non poteva darsi.
La bella notizia di questa Domenica?
Dio viene, continua a venire nel modo più inatteso. Sei pronto a stupirti?

Vangelo Lc 1,39-56

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.