Giovedì della XXII settimana del tempo ordinario
“Prendi il largo”.
Davvero interessante partecipare a questa “battuta” di pesca con Gesù oggi.
Gesù che però non ha intenzione di dare delle “dritte” a Pietro,
di insegnargli dei “trucchetti da esperto”,
visto che lui,
povero sfigato,
non è stato capace di pescare una sola sardina in una notte di pesca sul lago.
E non viene neppure a insegnare a noi l’arte dell’uso delle reti,
per meglio imparare a irretire “gli altri”,
visto gli spesso scarsi risultati delle nostre battute di “pesca” con le persone a noi vicine.
La pesca che stamani Gesù ci propone di fare,
è quella al pesce più “scivoloso” e “sfuggente” che ci sia.
Ovverosia,
al pesce che siamo noi.
Perché c’è urgenza di “essere pescati”,
o ri-pescati,
ancora,
ancora,
e ancora mille volte di nuovo.
“Pescati” da Gesù.
“Pescati” dalla Parola che ogni giorno ascoltiamo.
Perché quello della Parola,
non sia solo un’ascolto distratto che non serve a niente.
Mai un’ascolto vero,
che cambia il cuore,
e anche la vita.
Come capire però,
se siamo stati pescati dalla Parola?
Lo capiremo perché riusciremo ad “abbassare” il frastuono del mondo intorno a noi,
e sentiremo Gesù che ci invita,
dicendoci:
“Prendi il largo”.
Con queste sue Parole Gesù ci invita ad una vita piena,
degna di essere vissuta.
Ad una vita che non si accontenta.
Alla santità.
Purtroppo molti di noi,
preferiamo rimanere a riva,
ancorati alle nostre piccole certezze.
Ma la cosa meravigliosa,
che dobbiamo cogliere invece,
è che Gesù ci ritiene in grado della “santita”.
Mentre noi riteniamo di essere un disastro,
Lui invece,
pensa che io e te,
ce la possiamo fare.
Ancora qui,
urge la necessità di
essere “conquistati”.
Perché noi associamo spesso la santità a “sofferenze senza fine”.
Mentre invece essa è gioia vera.
Capite il bisogno di essere “pescati”?
Capite il bisogno che abbiamo di cambiare lo sguardo sulle cose? .
Ogni giorno il Signore ci spinge a rendere più bella la nostra vita,
pur nella semplicità.
Oggi ci invita a “prendere il largo”.
Non importa se la nostra vita è stata finora una gran fatica e una “pesca infruttuosa”.
Non importa se siamo peccatori “seriali”.
Se siamo dei mediocri,
dei paurosi,
se ci sentiamo inadeguati e sconfitti.
Anche Pietro forse si sentiva così.
Ma in quel preciso momento,
di fronte alla proposta di Gesù che passava,
anche Pietro ha capito.
Ha capito che la vita è molto più che “restare a riva” a rassettare le reti,
rammaricandosi per una pesca che non ha dato i frutti sperati.
Gesù viene oggi a proporci,
o a ri-proporci,
la pienezza.
Ci invita a esplorare terre nuovi,
e mari nuovi.
A vivere da vivi.
A spiccare il volo
A solcare i mari dell’esistenza
Non contando sulle nostre forze,
ma sulla Sua forza.
Su quella della Sua Parola,
che ti cambia,
ti plasma,
ti trasforma,
generando in te il desiderio di grandi conquiste.
Facciamoci pescare dalla rete della “Sua Parola”.
“Ripeschiamola” durante il giorno.
Inizieremo la giornata come
“pesci pescati”,
la termineremo da “uomini e donne vivi”
Sia benedetto Gesu’,
Parola viva di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 5,1-11
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.