Giovedì della VII settimana del tempo Ordinario
“Chiunque vi darà da bere un bicchiere d”‘acqua”
un “bicchier d’acqua”.
Un gesto semplice ma necessario.
Che diventa vita,
se fatto con amore.
Di fronte a questo “bicchier d’acqua” scatta per noi l’esame di coscienza.
“Lo possono fare tutti,
lo posso fare anche io” ,
si pensa nella nostra superbia.
Ed è cosa vera,
da una parte.
È un gesto semplice
Che possono fare anche i bambini.
Ma poi,
di fatto,
a ben pensare,
il “bicchier d’acqua” non è poi così scontato.
Di “bicchieri” ne distribuiamo tanti.
Tutti i giorni.
Il problema è il loro contenuto.
Infatti,
di cosa sono ricolmi?
Bicchieri ricolmi di “arrabbiature” ,
di “nervosismi”,
“acidità” .
Con una scorza di ironia in aggiunta,
e un pizzico di sarcasmo amaro.
Il cocktail e’ fatto.
La bevanda è pronta.
Non sono questi i bicchieri che il Signore ci chiama a donare.
I bicchieri di acqua che siamo invitati a distribuire sono quelli in cui noi accettiamo di essere i “bicchieri”,
e Gesù e’ “l’acqua”.
Solo Gesù e’ acqua vera e buona.
Acqua limpida,
fresca,
cristallina,
che disseta.
Acqua viva che ridona vita.
Acqua che ha le proprie fonti nel Regno dei Cieli.
Quando la gente riceve questa acqua deve dire:
“Buonissima.
Ne voglio ancora!!! “.
No,
non è facile dare buoni bicchieri d’acqua.
Ne siamo capaci solo se rimaniamo uniti a Lui.
Cari fratelli,
care sorelle.
La santità passa anche da qui.
Da essere dei bicchieri vuoti,
inutili,
senza alcun merito,
se non quello di riuscire
a farsi riempire
dall’acqua viva che sgorga dal Cielo.
Speriamo basti un “bicchier d’acqua” per evitare una terribile guerra.
Un bicchier colmo dell’acqua della preghiera.
Questo possiamo offrire.
Questo dobbiamo donare.
Non facciamo mancare il nostro contributo.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,41-50
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».