Venerdì della IV settimana di Quaresima
“Cercavano allora di arrestarlo,
ma non riuscirono a mettere le mani su di lui”.
Anche oggi Gesù parla.
Lo fa’ pure in questi nostri tempi moderni.
Come per Erode con Giovanni Battista,
le Sue Parole appaiono dure,
Non le si vuol sentire.
Perché al mondo esse continuano a dire,
come un martello che non smette di battere,
che quei valori che lo caratterizzano,
i suoi ideali,
le sue presunte libertà,
sono false,
non sono lecite.
Non lo hanno reso né più giusto
né più libero.
Ma anzi,
lo hanno reso più schiavo.
Non è vero che il male non è poi così male,
e che il bene non è poi così bene,
così come si propaganda oggi.
Non è vero che tutto è relativo.
Ci sono valori,
istituti dal Creatore,
che sono immutabili,
e che non cambieranno mai.
È una tortura per il mondo questo
“Grillo parlante”.
Così come sono “irritanti”,
per lui,
tutti i Suoi seguaci e amici.
Profeti inconsapevoli,
che si muovono e predicano anche tacendo,
nell’ordinarieta’ delle loro giornate.
Sono perseguitati,
ma non si arrendono.
Colpiti,
ma resistono
D’altronde,
si può nascondere una lampada accesa?
Si può nascondere il fuoco che arde nel braciere del cuore?
È per spengere questa luce e sopprimere questo fuoco,
che si tenta di “arrestare Gesù”.
Anche oggi.
È per non udire più la sua voce,
e farlo scomparire dalle coscienze
che si cerca di farlo tacere.
Lo si fa’ anche “annacquando” le Sue Parole,
diluendo il loro senso,
il loro significato.
Per renderle più gradevoli al palato dei potenti di turno.
Ma non si può fermare Dio.
Che come un vento leggero,
quando non te lo aspetti, torna
Non si può cambiare la Sua Parola.
Alla fine Dio trionferà
La gente che e’ tenuta schiava dalla dittatura del “divertimento a tutti i costi”,
e del “fai sempre e solo quello che ti va’,
senza curarti degli altri”,
tanto propagandato anche da stampa e televisioni,
alla fine crollerà.
E si cerchera’ la verità.
Perché solo in essa c’è la vera libertà.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 7,1-2.10.25-30
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.