Lunedì della I settimana di Quaresima
Che cosa ci verrà chiesto alla fine della nostra vita?
Quanto siamo stati bravi?
In realtà no.
Ci verrà chiesto quanto siamo stati umani.
È questo lo scopo della lunga e bellissima pagina del Vangelo di Matteo di oggi.
Gesù raccontando come sarà il giudizio finale rivela l’unica grande cosa che dovremmo apprendere nella vita: .
Infatti dietro i bisogni umani della nostra vita, sono nascosti anche gli atteggiamenti che rivelano chi siamo davvero:
“ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…’’
Da come tu tratti la debolezza altrui si capisce se sei cresciuto in umanità o se ti sei ripiegato su te stesso.
Molte volte la debolezza altrui è solo un modo attraverso il quale giudichiamo o feriamo.
̀ .
In questo senso capire se siamo o no credenti non va mai verificato sulle cose che diciamo, o sulle convinzioni che coltiviamo,
ma bensì sulla ̀ .
È solo lì che appare evidente da quale parte stiamo e quanto effettivamente lo Spirito sta lavorando dentro di noi.
Infatti quando la Grazia agisce nel cuore di qualcuno, il frutto più evidente è la sua compassione, cioè la sua capacità di prendere sul serio “il patire” altrui.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 25,31-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».