DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv. 7,1-2.10.14.25-30

Venerdì della IV settimana di Quaresima

“Si avvicinava intanto la festa dei giudei,
quella delle capanne”. Questa frase ci ricorda che siamo quasi giunti alla festa di Pasqua.

Il Vangelo ci ricorda pure quest’altro fatto:
“Gesù se ne andava per la Galilea;
infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo”.

Anche adesso,
nei nostri tempi moderni,
c’è chi vuole uccidere Gesù.
Nel brano del Vangelo,
i giudei cercavano di farlo fisicamente;
nei nostri tempi moderni invece,
si cerca di ucciderlo togliendolo dai cuori e dalle menti,
facendoti pensare a tutto,
ma proprio a tutto,
tranne che a Lui.

Quindi questa nostra Quaresima sarà stata fruttuosa,
se ci avra’ portato a riconsiderare seriamente la nostra vita.
A considerare che noi non siamo “Dio”,
che non siamo immortali,
che non siamo ciò che possediamo,
che dovremmo sempre essere pronti,
perché non sappiamo né il giorno né l’ora…..
Che le persone sono importanti.
Che abbiamo molto di cui ringraziare,
Che se non abbiamo Dio non abbiamo niente.

E ancora,
sarà stato fruttuoso,
questo tempo,
se avrà messo nel nostro cuore una grande nostalgia di Gesù,
delle Sue chiese,
dei Suoi Tabernacoli,
dei Suoi Sacramenti.
Alla fine infatti siamo noi gli unici che possono decidere di far “morire” Gesù,
nella nostra vita.

Se quando arriveremo a Pasqua in noi non ci sarà nostalgia di Lui,
allora il male avrà vinto.
Perché avrà neutralizzato la parte più bella di noi.
Se invece nel cuore avremo nostalgia di Lui,
questa Pasqua sarà vera Pasqua.
Non solo il male non sara’ riuscito a uccidere Gesù in noi,
ma soprattutto ci sarà dato di scoprire con gioia che,
ancora,
interiormente,
nel nostro cuore,
nel profondo dell’anima,
siamo ancora vivi.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.