Giovedì della III settimana di Pasqua
Ci siamo messi alla ricerca di Dio.
Lo abbiamo cercato, abbiamo accolto la testimonianza di qualcuno che dimostrava con la vita di essere credibile, un credente credibile. Abbiamo scrutato la Parola, e imparato a pregare tutti i giorni, imparato ad affidare al Signore la nostra vita, a lasciarci raggiungere dal Vangelo affinché illuminasse la nostra vita.
Abbiamo riscoperto, stiamo riscoprendo la nostra vita interiore, la nostra vita di fede, come se qualcuno fosse entrato nel nostro alloggio sprofondato nel buio ed avesse alzato le tapparelle, lasciando entrare la luce.
E a quel punto, solo a quel punto, abbiamo capito una cosa sorprendente: era Dio che ci stava cercando, da tempo.
Cerchiamo colui che ci cerca.
È il Padre che ci spinge alla scoperta di Gesù, l’unico capace di saziare il nostro desiderio profondo di felicità.
Con discrezione, rispettando i nostri tempi, eppure da sempre Dio ci “perseguita” con i suoi benefici.
Con un corteggiamento velato, discreto,
mai invadente,
mai eccessivo, volgendo indietro il nostro sguardo abbiamo visto i mille segni della sua presenza, della sua costanza, della sua fantasia.
Perché, allora, spesso non ci accorgiamo di lui?
Perché molte persone, più degne di noi, più spirituali e rette, fanno così fatica a riconoscerlo?
A volte i tempi non sono maturi o non siamo abbastanza desti o…non lo sappiamo.
Ma Gesù insiste:
Dio ti cerca.
E suscita in te il desiderio di cercarlo. Aprirsi alla fede, cioè fidarsi, ci permette fin d’ora di sperimentare la vita eterna, che è la vita di Dio, l’Eterno.
Sappiamo bene che la nostra vita è un già e non ancora: già sperimentiamo l’amore di Dio e la bellezza di amare, ma non ancora come vorremmo,
non nella pienezza,
non nella stabilità,
non della definitività.
Eppure già qui e ora è tutto così intenso e vero!
Luminoso e bello nei momenti in cui abbiamo -lo sguardo interiore per riconoscere le grandi opere che Dio compie nel mondo e in noi!
Quanta vita nelle nostre giornate, quanta speranza ha illuminato i nostri passi!
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,44-51
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».