MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Commento e riflessioni
Il Maestro si consegna
per entrare nella notte più buia di Giuda.
Lo ama proprio lì, nelle sue ombre,
tocca corde nascoste del suo cuore,
getta luce su menzogne che fanno paura.
Perché Giuda le guardi in faccia
e si obblighi a verità con se stesso.
Perché le menzogne
che raccontiamo noi a noi stessi
siano inchiodate a una croce.
E non siano l’ultima parola sulla nostra vita.
Mercoledì santo: la verità dell’amore.
CarezzadelloSpirito
@donfrancescoargese
Rifletto
Cosa risuona dentro di me contemplando il tradimento di Giuda?
In quali momenti mi sono sentito amato fino nel fondo dei miei abissi?
Cosa sento davanti all’abbraccio di Gesù e Giuda?