“Mercoledì – XXXII settimana del T.O.”
LA FEDE SALVA!
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentar- vi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Commento e riflessioni
La lebbra è malattia della pelle, il nostro più esteso organo del corpo.
Lì si accumulano le ferite e le carezze.
Essa protegge e mette in relazione l’interno con l’esterno.
La pelle ammalata è simbolo di un mondo relazionale in stato di sofferenza.
Esclusi da ogni rapporto sociale, con la lebbra si è morti già prima della morte biologica: morti che camminano.
Persone allo stremo, e agli estremi.
Incontrare Gesù, significa riguadagnare spazio vitale: la sua parola rianima quel soffio che fin dalla fondazione del mondo non cessa di essere «generazione».
Ci si mette in cammino e questo sembra bastare perché la Parola, il Verbo eterno del Padre, è già lì.
Incontrare Gesù, incrociare il suo cammino, è ricevere vita.
A qualunque latitudine e in qualsiasi epoca. Ciò che accade è reso possibile dalla disponibilità di Gesù ad aprire dentro di sé uno spazio per queste persone, incontrate in maniera non programmata, totalmente occasionale.
Vocazionale Camilliani