Sabato della XII settimana del tempo ordinario
A queste Parole del Signore,
il nostro cuore vibra di emozione
Perche’ e’ il nostro cuore di servi malati e sofferenti che presentiamo a Dio,
chiedendogli di volerlo guarire.
Perche’ a Lui sono affidati tutti i tesori piu’ intimi della nostra casa.
Le parti piu’ profonde di noi stessi.
Conosciamo il nostro cuore.
Sappiamo cosa lo rallegra.
Sappiamo cosa e quanto lo ferisce.
Sappiamo quante ferite in esso si sono accumulate.
Quanto fanno male.
Ci sono momenti in cui questo nostro povero cuore si sente così oppresso che al Cielo grida:
“Signore, fino a quando…. ?”.
Ma oggi andiamo da Gesù
a chiedergli di intervenire.
‘Il mio servo sta’ soffrendo’
così come molti altri cuori stanno soffrendo,
sentendosi così sfiniti da non poterne più.
E allora passa,
Signore,
e guarisci questi “servi” .
Dona a tutti i cuori che oggi te lo chiederanno,
vita nuova.
Il primo passo,
consiste nel riconoscersi malato, malandato,
bisognoso di Te,
che porti guarigione dovunque Tu vada.
Il secondo passo è credere che se “Tu vuoi puoi” guarirlo.
Cari fratelli e sorelle.
Tanti cuori belli soffrono.
Molti si sono convinti di essere brutti.
Molti portano i segni di ferite vecchi di decenni.
Chiediamo a Dio
Che tocchi ciò che è malato.
Sani ciò che è ferito.
Vieni allora,
Signore,
e opera.
Entra nelle nostre case,
anche se non ne siamo degni.
Dove c’è morte torni la vita.
Dove c’è rancore il perdono.
Vieni.
Vieni in noi.
“Di soltanto una Parola e il mio servo sara’ guarito”
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 8, 15-17
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.